Ciò che è bene per la sinistra è male per l’Italia. Ciò che è male per la sinistra è bene per l’Italia.

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Si devono intraprendere le guerre per la sola ragione di vivere senza disturbi in pace (Cicerone)

No alla deriva

No alla deriva
Diciamo NO alla deriva

17 agosto 2025

Let Giorgia, be Giorgia

In questo periodo ferragostano quando, pure, di notizie ce ne sono (il vertice di Anchorage, la morte di Pippo Baudo) è, su X, un fiorire di indignazione minoritaria e di altrettanto minoritaria irrisione, da parte dei due fronti contrapposti sui vaccini.

Non li chiamerò "no vax" e "covidioti", perchè dopo cinque anni mi sembra che si debba superare quella contrapposizione voluta proprio da chi ebbe l'intenzione, riuscendoci, di confinarci a casa, di imporci un trattamento sanitario obbligatorio (o quasi) per misurare fino a dove si sarebbe potuto spingere nell'opprimere la popolazione.

Sono persone, in un campo e nell'altro, che, nella stragrande maggioranza dei casi, hanno dubbi sulle loro stesse scelte e che probabilmente, sempre nella stragrande maggioranza dei casi, preferirebbero la libertà di scegliere che l'obbligo, in modo da poter valutare, senza avere alle spalle un fucile spianato, cosa reputano meglio, dopo aver consultato il proprio medico.

Ma l'ultima parola deve, sempre spettare al singolo cittadino, maggiorenne e, se lo riterrà, anche vaccinato.

Non apprezzo quindi la scelta del ministro Schillaci (che ad ogni sondaggio che mi perviene indico come uno dei pochi ministri in cui non ripongo alcuna fiducia) di revocare la famigerata commissione sui vaccini, cedendo alle pressioni dei favorevoli ai vaccini e presumibilmente delle società farmaceutiche.

Ma rifiuto anche l'isteria, con un sorprendente Mario Giordano in prima fila, di chi ne fa una questione di vita o di morte, minacciando sfracelli contro ... la Meloni e il Centro Destra, senza capire che se facessero venir meno il loro sostegno al Governo, al loro posto tornerebbero gli emuli, complici e nipotini di Speranza, con i vari Draghi, Conte, Schlein, Renzi e Calenda che agirebbero, non solo sui vaccini, in modo ben più aggressivo contro le loro stesse idee.

Grande colpa credo l'abbiano i social, dove chiunque si ritiene in grado di sparare ordini a destra e a manca su cosa si deve fare, salvo poi spegnere il dispositivo e andarsene per i fatti suoi senza curarsi della valanga che può innescare, soprattutto perchè i cosiddetti influencer, con migliaia di lettori, per continuare ad avere citazioni, spazio, interesse, devono, ad ogni intervento, alzare sempre più l'asticella delle iperboli e, quando sono finite, quella degli insulti e delle previsioni apocalittiche.

Nel 1981, con il colpo di stato in Polonia del Generale Yaruselsky (o come si scrive), il Presidente Reagan attivò una azione di natura morale, civile, economica, ma non militare, a sostegno dei polacchi oppressi dall'ennesimo colpo di stato comunista.

Ricordo un messaggio televisivo con Reagan stesso, la Thatcher e i principali capi di governo occidentali, per l'Italia c'era Spadolini, che andava sotto il titolo "Let Poland, be Poland", cioè lasciamo che la Polonia sia libera di decidere.

Ecco, sarebbe opportuno che, invece di continuare a tirare per la giacchetta la Meloni e il suo Governo, in base alle nostre personali esigenze e priorità (e siamo in tanti, ognuno con la sua personale scala di valori e di importanza) ci si affidi alle scelte di un Presidente del Consiglio che, in quasi tre anni, ha dimostrato la sua capacità di gestire tutti i temi nazionali e internazionali.

Sarebbe l'aspetto positivo della democrazia rappresentativa, in cui chi viene eletto, cerchi di raggiungere quel punto di equilibrio per percorrere la strada indicata nel proprio programma, senza il passo arrembante dei bersaglieri, ma con quello, costante, sicuro e che porta lontano, degli alpini.

Diamo fiducia alla Meloni che saprà considerare e dare spazio a tutte le opinioni, a differenza di chi si candida a sostituirla che vorrebbe imporre una verità assoluta fatta di obblighi e sanzioni e sarebbe favorito se, a fronte di una scelta tutta da verificare sul come arriverà alla conclusione, prevalesse l'isteria iconoclasta dei richiami più distruttivi.

16 agosto 2025

Che spasso i "professionisti dell'informazione" dopo Anchorage !

Trump e Putin si sono visti, si sono parlati, sono tornati nelle rispettive capitali lasciando i "professionisti dell'informazione" a cimentarsi sull'interpretazione dei segni, delle smorfie, del non detto, delle indiscrezioni di qualche talpa, vera o presunta che sia.

La spasmodica attenzione ad un vertice di pace è nociva alla pace, esattamente come la chiamata di decine di persone, mezze figure, capi di stato e di governo di nazioni marginali, ognuna delle quali vuole dire la sua e presentare la sua geniale ricetta.

Ma ce lo immaginiamo Cesare Ottaviano Augusto che, per pacificare il mondo allora conosciuto, avesse chiamato a consulto e avesse trattato con i vari capi tribù germanici o dei parti o gli aspiranti faraoni d'Egitto ?

Non ci sarebbe mai stata pace.

Certo, a tutti piacerebbe conoscere le proposte, i punti di accordo e quelli di disaccordo, ma credo sia opportuno lasciare ai "Grandi" la determinazione, in via riservata, di quel che si concede e di quel che si ottiene, in modo che tutti possano poi dichiararsi felici, vincenti e in pace.

Dopo una guerra, qualcuno perde più di altri e quel qualcuno è chi la guerra l'ha persa sul campo.

Nel caso di Russia e Ucraina è evidente che Zelensky è tenuto artificialmente in vita dai finanziamenti europei, dalle armi americane e dallo spionaggio inglese.

La Germania, dopo due guerre mondiali perse, lasciò sul campo l'Alsazia, la Lorena, gran parte della Prussia e fu costretta a dividersi in due.

L'Italia dopo la sconfitta nella seconda guerra mondiale perse dolorosamente l'Istria che si aggiunse alla Dalmazia che ci era stata negata anche dopo la vittoria nella Grande Guerra.

Perchè insistere per mantenere una unità territoriale dell'Ucraina, con la pretesa di soggiogare le popolazioni russofone della Crimea e del Donbass ?

Non so come finirà e non mi avventuro nella lettura della palla di vetro come fanno i "professionisti dell'informazione", però il buon umore di Trump e Putin lascia ben sperare e noi Occidentali abbiamo necessità di chiudere il capitolo della guerra in Ucraina per staccare la Russia dalla Cina.


14 agosto 2025

Rivedere il limite dei 14 anni per la punibilità

Contrariamente a quanto suggerirebbe la logica, considerata l'immaturità manifesta, l'allungamento della vita, il rallentamento dell'apprendimento, dell'ingresso nel mondo del lavoro, l'abolizione del servizio militare obbligatorio e tanti altri fattori che ci dicono come un trentenne, oggi, abbia la maturità di un ventenne degli anni Sessanta e Settanta, per non dire dei nostri Nonni che affrontavano la vita sin dalla più giovane età, acquisendone esperienza, si sono abbassati vari limiti di età per conseguire un diritto, come per il voto attivo e passivo.

Unica eccezione, pienamente condivisibile, la guida degli autoveicoli.

Se ne era parlato già in passato, ma poi tutto è andato in cavalleria e, dopo l'omicidio perpetrato da quattro bambini rom tra gli 11 ed i 13 anni a Milano, in cui è morta una signora di 71 anni, Cecilia De Astis, credo debba riproporsi il tema della punibilità dei minori di 14 anni.

La capacità di delinquere di un minore di 14 anni non solo non è inferiore a quella, ad esempio, di un sedicenne, ma confida anche su due elementi aggiuntivi: la sfrontatezza che deriva dalla consapevolezza di non pagare dazio e il gusto del "fare qualcosa da adulti" che spinge sempre i più giovani.

Nel Regno Unito e negli Stati Uniti, dove la criminalità minorile è una piaga anche per le numerose comunità estranee alla tradizione civile delle due nazioni, l'età della punibilità varia, negli Stati Uniti, tra i 6 e i 12 anni a seconda dello stato, mentre nel Regno Uniti è stata recentemente fissata in 10 anni in Inghilterra e Galles e in 12 in Scozia.

Insomma, per tutti età inferiori a quella italiana e, come in Italia, con un occhio di riguardo a pene riabilitanti, lasciando la detenzione come ultima ratio.

Anche alla luce, quindi, dei fatti di cronaca quotidiani che vedono come protagonisti minori di 14 anni, che si atteggiano e agiscono come vere e proprie bande criminali, non solo nei confronti dei loro coetanei, ma anche verso adulti contro i quali fanno valere la legge del numero e del branco, credo che un provvedimento che sposti almeno ai 10 anni la soglia di punibilità debba essere assunto con urgenza.

Simili fenomeni, infatti, dilagheranno se non saranno adeguatamente contrastati, non solo con la "comprensione" e ancor meno con aleatorie politiche di "inclusione", ma con una determinazione che mostri, finalmente, uno stato dal volto severo, ma giusto anche e soprattutto verso le vittime dei crimini dei minorenni.

Rieducazione non vuol dire lasciarli andare dopo un predicozzo noioso e senza prospettive, ma costringerli a prendere atto del male fatto, comprenderlo ed espiarlo con un servizio per la comunità, a cominciare dalle loro vittime e dai loro famigliari. 

13 agosto 2025

... e allora arrangiatevi !

Indubbiamente il Ferragosto del 2025 può essere ben più importante che non le solite tiritere sul caldo, il traffico, la spiaggia, i sentieri di montagna intasati come il 24 dicembre nei centri commerciali.

Merito di Trump, come accade ormai sin da prima del suo secondo, trionfale ingresso alla Casa Bianca del 20 gennaio.

Trump, finalmente, sta dimostrando quanto conti e cosa significhi avere un potere e saperlo usare.

Invece dell'ipocrita e mesta autoflagellazione dei "buoni", che rinnegano i Padri per mostrarsi "aperti" alle istanze degli antichi, presunti, "oppressi", danneggiando con ciò non solo una intera Nazione, ma tutta la Civiltà Occidentale che, ricordiamocelo, ci ha dato, pur con naturali errori, il miglior mondo che ci stiamo ora godendo. 

Il peso degli Stati Uniti, della sua economia e della sua potenza militare, è stato gettato da Trump per sancire la pace tra Ruanda e Congo, tra Pakistan e India, tra Armenia e Azerbaijan, tra Israele e Iran e ci sta provando anche con Russia e Ucraina, nonostante gli sgambetti che figuri come Macron cercano di tirargli, nascondendosi dietro altri 26 capi di stato e di governo.

Sono quindi molto curioso, lo ammetto: seduto comodamente in poltrona e diviso tra il fresco della montagna e la quiete di una città svuotata dai suoi residenti e colorita da turisti dagli abbigliamenti più improbabili, in attesa dell'esito dell'incontro di Anchorage, al quale viene forse attribuita una eccessiva aspettativa ma, questa volta, comprendo la fame di notizie dei "professionisti dell'informazione" che al 15 di agosto si spremono fino all'ultima goccia per poter comporre un giornale.

Sono curioso soprattutto perchè sono convinto che Trump sia propenso a chiuderla certificando lo status quo emerso da tre anni e mezzo di guerra, per poter quindi andare avanti.

E sono curioso per vedere come reagirebbe Zelensky se gli mettessero sotto il naso, da firmare, il riconoscimento della sovranità russa su Crimea e Donbass.

Il campo ha dato un responso molto chiaro: la Russia, pur in tempi più lunghi e con spese più alte, sta vincendo la guerra, nonostante le armi occidentali, le sanzioni (sono una ventina gli inutili "pacchetti" di Bruxelles), nonostante l'isteria della delegittimata corte penale internazionale che sembra aver preso gusto ad intralciare la politica emettendo a raffica mandati di cattura, nonostante, soprattutto, il grandissimo apporto dei servizi segreti britannici, i migliori al mondo dopo quelli israeliani, che forniscono puntualmente obiettivi e suggerimenti alle scalcagnate forze armate ucraine che, senza i satelliti di Musk e le informazioni dell'MI6, sarebbero state sbaragliate in breve tempo.

Bene, sarei curioso di vedere cosa accadrebbe se Zelensky, istigato dai Macron e dagli Starmer, non firmasse.

E di sentire Trump dire: e allora, arrangiatevi, gli Stati Uniti si chiamano fuori,

P.S.: ovviamente mi auguro che Zelensky firmi qualunque accordo dovesse emergere da Anchorage (se mai ne uscirà uno) e che si chiuda tutto questo spiacevole capitolo, riprendendo le normali relazioni con la Russia per strapparla all'influenza cinese.



12 agosto 2025

La Meloni si spende troppo per Zelensky e la ue

Nel momento in cui il Governo Meloni diventa il quarto più longevo della repubblica superando Renzi e a settembre, superando Craxi, salirà sul podio dietro solo a due Governi Berlusconi (non a caso di Centro Destra) dubito che chi abbia, anche a sinistra, un minimo di dignità, coscienza e buona fede, possa mettere in discussioni le abilità del nostro Presidente del Consiglio.

E' solo merito suo, infatti, se l'Italia, che andava a rimorchio, come affermato da un nostalgico Prodi, di Germania e Francia, è ora capofila in Europa, avendo anche creato un blocco di governi affini che remano dalla stessa parte che non è certo quella dell'unione a trazione socialista, verde e liberale.

E' per questo che guardo con preoccupazione alla Meloni che, con la sua firma, le sue dichiarazioni, le sue telefonate a Trump, concede una copertura autorevole verso il Presidente Americano sia per Zelensky che per l'unione europea.

E' accaduto con i dazi, accade sull'Ucraina e su Gaza.

Non so quanto possa esserci utile aiutare la VdL, Macron, Sanchez a rimanere a galla, invece di dare loro quella spintarella che li farebbe precipitare.

Perchè senza Trump, senza gli Stati Uniti o, peggio, contro di essi, l'unione si schianterebbe nella sua inutile pochezza.

Del resto francesi e tedeschi nel 2011 hanno dimostrato che non ci pensano due volte, anche sfruttando le quinte colonne che preferiscono "stare dietro" a loro che fare una politica sovrana, ad abbattere un governo eletto per sostituirlo con un loro maggiordomo.

Perchè, quindi, la Meloni non agisce allo stesso modo ?

Oppure, e questa è la mia speranza, il suo gioco è ancora più ambizioso e con un disegno più ampio, che porterebbe ad acquisire all'Italia una sorta di primazia in Europa, concedendo qualcosa alle apparenze, ma diventando imprescindibile per ogni rapporto con Washington ?

11 agosto 2025

La legge della domanda e dell'offerta

I "professionisti dell'informazione" fino a un mese fa tuonavano contro l'overtourism, presentando servizi e scrivendo ponderosi articoli sulle proteste dei residenti contro quei biechi turisti che portavano soldi buoni e pretendevano persino di dormire negli alberghi e pranzare nei ristoranti,  adesso cavalcano la tesi opposta, quella della crisi dell'industria turistica e sparano ovunque fotografie di spiagge vuote.

Al loro seguito, nella povertà culturale che li contraddistingue, arrivano i cattocomunisti che non perdono occasione per cercare di danneggiare l'Italia e gli Italiani pur di dar contro al Governo Meloni (che nel frattempo, senza curarsi di lor, ma guardandoli e passando oltre, ha superato anche quello di Renzi come durata, avendo comunque superato di gran lunga tutti i governi repubblicani per produttività).

I conti si faranno alla fine e non ho gli strumenti per dire quanto e come, so peraltro che le vacanze degli Italiani sono cambiate con il cambiare del modello di vita.

Il 40% circa delle famiglie è unipersonale, composto cioè da una sola persona che per le vacanze, quindi, può agevolmente scegliere periodi differenti dal solito luglio/agosto, tanto più con la diffusione del lavoro da casa che consente di stare in una località di villeggiatura, senza essere in ferie, magari andando in spiaggia fuori dagli orari di servizio.

Circa il 26% degli Italiani possiede una seconda casa situata in località di vacanze, spesso relativamente vicina alla residenza in modo da poterla usufruire nei fine settimana.

Ma chi va al mare, presentandosi solo nei fine settimana, eventualmente alterni, rischia di non trovare posto e allora ecco gli abbonamenti per tutta la stagione, per cui io occupo un posto in spiaggia anche se non ci sono, perchè lo tengo a mia disposizione per tutte le volte che ho la possibilità e la voglia di andarci.

Fino all'anno scorso, peraltro, era un profluvio di inchieste che denunciavano l'affollamento nelle spiagge e il comportamento dei balneari che avevano aumentato le file degli ombrelloni, riducendo gli spazi sulla spiaggia.

Sembra che ai "professionisti dell'informazione" sfugga una delle regole di base dell'economia liberale: se aumenta la domanda, aumentano i prezzi, se diminuisce la domanda, diminuiscono i prezzi.

L'anno scorso nessuno ha potuto negare che la domanda fosse molto alta e questo è registrato dall'aumento dei prezzi denunciato quest'anno.

Se veramente la domanda nel 2025 è così drasticamente calata e non si tratta invece del solito allarmismo modello cambiamento climatico, allora assisteremo il prossimo anno ad una riduzione dei prezzi.

Se non ci saranno, vorrà dire che tutta quella disaffezione non c'è stata e i guadagni dei balneari sono stati sufficientemente soddisfacenti da poter riproporre gli stessi prezzi.

La verità è che, come per tutte le vicende, solo le notizie che fanno rumore attirano l'attenzione, infatti i nostri giornali sono pieni di disgrazie e di polemiche, fanno notizia le ondate di caldo e le nevicate del secolo, mentre quando qualcosa fila liscio, nessuno se la ... fila.


10 agosto 2025

Prolungano le guerre i troppi galli nel pollaio della pace

E' alla Casa Bianca da neanche sette mesi, ma Donald Trump ha già fatto terminare o bloccato sul nascere ben quattro conflitti:

- Ruanda contro Congo

- Armenia contro Azerbaijan

- Israele contro Iran

- India contro Pakistan.

Come mai non ha ancora chiuso i due conflitti più importanti che hanno impattato e impattano direttamente su di noi e la nostra economia ?

Mi riferisco, con ogni evidenza, a quello che contrappone la Russia all'Ucraina e Israele ai terroristi palestinesi di Hamas che controllavano e ancora in parte controllano Gaza.

Come per tutte le questioni della vita e dell'Umanità, le cause sono più di una, con pesi differenti, ma una, in particolare, mi sembra evidente: la folla di sgomitanti comprimari che, cercando un posto al sole, parlano di pace ma favoriscono il perpetuarsi della guerra.

Lo ha detto chiaramente il Segretario di Stato Americano Marco Rubio, quando ha imputato alla uscita improvvida di Macron sul riconoscimento di un inesistente stato della Palestina, l'irrigidimento dei terroristi che hanno fatto saltare gli ultimi colloqui e costretto Israele a decidere di terminare l'opera ripulendo Gaza anche dalle ultime roccaforti dei terroristi.

Ed è sempre Macron, in questo ben assistito da una vecchia e debole unione europea, che si sta mettendo di traverso anche alla pace tra Russia e Ucraina che Trump sta faticosamente cercando di realizzare, istigando Zelensky a mandare a morire altre migliaia di giovani con il miraggio di "una pace giusta e duratura", quando, dopo tre anni e mezzo di guerra, occorre una pace tout court.

Se non ci fossero tutte queste interferenze di gente che non è in grado di svolgere alcuna azione positiva, ma può influire negativamente, illudendo quelli che stanno perdendo la guerra su una possibile via d'uscita, anche quelle due guerre sarebbero finite da un pezzo e il mondo vivrebbe una stagione di Pax Trumpiana, che nulla avrebbe da invidiare alla Pax Augusta di Romana memoria.

Nessuno può dubitare che senza gli strepiti degli inconcludenti come Macron, ma anche come il segretario dell'onu Gutierrez (mai come in questi anni l'onu si sta dimostrando l'ente più pernicioso e costoso del mondo) non avremmo più i due conflitti che maggiormente ci hanno danneggiato e hanno provocato difficoltà alle nostre economie, oltre a fornire l'opportunità ai biechi affaristi dell'ambientalismo di proporre il green deal anche come arma contro la Russia.

Come si può infatti pensare che, senza la sponda dell'onu, di una unione europea tignosa quanto debole, Zelensky e i terroristi palestinesi avrebbero continuato a menare il can per l'aia, proseguendo guerre e mandando sadicamente a morire il loro popolo (e anche quello nemico) ?

Fra cinque giorni è annunciato un vertice tra Trump e Putin in Alaska (e forse senza le ripetute esternazioni di Mattarella si sarebbe potuto tenere a Roma, nonostante l'evidente e, a mio avviso, improvvido sbilanciamento della Meloni a favore di Zelensky) in cui si sarebbe potuto scrivere la parola "fine" alla guerra, riconoscendo alla Russia le conquiste militari, fondate su una petizione per la unificazione delle popolazioni russofone di Crimea e del Donbass.

Invece, arrivano gli europei che, dimentichi del nostro glorioso passato coloniale e quindi ignorando tutto quello che avremmo dovuto imparare da tale esperienza, propongono un piano alternativo che non si sa bene dove voglia parare, ma che fornisce a Zelensky l'opportunità per negarsi alla pace, ponendo condizioni irrealistiche e sfrontate.

Io, se fossi Trump, sarei seccato e, anzi, mediterei di farla pagare in qualche modo che potrebbe passare attraverso un accordo con la Russia che, passando sopra le teste degli europei come una nuova Yalta, cominci a costruire un nuovo ordine mondiale, con chi ci sta.

Ma anche volendo concedere il beneficio della buona fede ai dirigenti europei dove portano le loro intenzioni ?

All'Inferno, esattamente dove portano tutte le buone intenzioni di cui sono lastricate le strade che percorrono i troppi galli (o capponi ?) che chiocciano nel pollaio della pace, provocando invece il prolungarsi delle guerre.

09 agosto 2025

Figuraccia degli europeisti in mondovisione

 


Il video, che ho caricato da You Tube dove esiste anche la versione più lunga, mostra la figuraccia che la Von der Leyen ha fatto in Finlandia.

Fischiata e contestata, reagisce dicendo che chi la contestava doveva ringraziare di essere nella democratica Finlandia ancorata all'unione europea, perchè se fossero stati in Russia, sarebbero stati immediatamente arrestati e portati via.

E' evidente che gli Dei non amano la VdL, perchè mentre faceva tale affermazione, un gruppo di poliziotti allontanava a forza i contestatori, dimostrando che tutto il mondo è paese e che in Russia come nella europeista Finlandia non viene tollerato il dissenso (ammesso e tutelato solo in Italia e solo contro la Meloni e Salvini).

Suppongo che a breve il video scomparirà dal circuito, ma con questo commento volevo che rimanesse testimonianza di come ci si riempia la bocca su una superiorità che non esiste, mentre ci si sottomette quando dovremmo far valere la nostra maggiore capacità ed esperienza.

08 agosto 2025

Il Ponte Silvio

Siamo appena all'inizio, ma condivido in pieno la proposta di Forza Italia di intitolare a Silvio Berlusconi il Ponte sullo Stretto.

Senza il sogno di un grande visionario come Berlusconi, forse non si sarebbe arrivati a questo punto e se il Governo riuscirà a dribblare l'ostruzionismo che arriverà da ambientalisti, sinistra, Mattarella e soprattutto magistratura, il Ponte non avrà, a mio avviso, altro nome possibile che Ponte Silvio.

Salvini dovrà accettarlo anche perchè chiamarlo "ponte Matteo", creerebbe qualche possibile dubbio di attribuzione visto che di "Matteo" in politica ce ne sono troppi e non tutti sono apprezzabili come Salvini.

La sinistra, con grande disprezzo del ridicolo di cui non si accorge neppure, sta elevando barricate per opporsi ad un'opera fantastica che, in qualsiasi parte del mondo, verrebbe accolta come l'ottava meraviglia.

Il comportamento della sinistra è tanto più spregevole, quanto più l'opera porta vantaggi nella circolazione, nell'economia e, con la drastica riduzione dei tempi di percorrenza, anche all'ambiente.

L'opposizione della sinistra è unicamente strumentale e ricorda, elevata all'ennesima potenza, la grandissima bufala che fu Cofferati che, eletto sindaco di Bologna dopo Guazzaloca, rinunciò alla metropolitana unicamente per evitare di portare avanti un progetto dell'odiata giunta che aveva, per la prima volta, scalzato da Palazzo d'Accursio un comunista.

Oggi Bologna, per colpa di quella scelta, è nel caos causato dalla imbarazzante incompetenza di un demagogo come Cofferati (che infatti neppure si presentò per essere eletto, tanto fu fallimentare la sua amministrazione) e dai suoi due successori.

Strade sventrate per fare posto ad un tram che ridurrà, ancora di più, lo spazio delle carreggiate, creando intasamenti e quindi emissioni sempre maggiori da motori surriscaldati, al minimo e con percorrenze che si dilatano quanto più vengono imposte normative lunari come i trenta all'ora.

Analogamente, il giacobinismo (peraltro lo vediamo oggi a senso unico) dei cinque stelle fece una analoga scelta suicida, rinunciando alle Olimpiadi a Roma, non capendo che l'Italia e la sua Capitale, sono in grado di ben figurare se si remasse verso lo stesso obiettivo, come ha dimostrati il Giubileo che sposta milioni di persone che arrivano a Roma accolte in modo esemplare.

Ma si può capire la sinistra, priva di Visioni, Progetti e Ideali, che può giocare solo la carta della rabbia e quindi promuove, a tutti i livelli, miseria, fame e povertà.

Infatti il grande obiettivo della sinistra è regalare la cittadinanza Italiana a masse di estranei alla nostra Gente, che arrivano in Italia, con la compiacenza di ong e magistrati, affamati e pronti a depredare quello che i nostri Padri hanno costruito e che noi dovremmo lasciare ai nostri Figli e Nipoti, conservato intatto e migliorato.

07 agosto 2025

Sciocchezzaio della sinistra e una ottima iniziativa


Oggi un commento suddiviso in tre parti perchè non voglio rinunciare a nulla, soprattutto perchè la sinistra, nella sua foga di lanciare veline sui social, ogni giorno sforna sciocchezze anche gustose.

Come la denuncia o, come leggo da qualche parte, segnalazione che Bonelli e Fratoianni avrebbero fatto alla corte penale internazionale contro la Meloni per genocidio.

Inizialmente pensavo che fosse per lo stantio caso Almasri (e già sarebbe una sciocchezza, doppia perchè è una stupidaggine in sé e perchè è un atto vergognoso verso la propria Nazione), poi ho letto che sarebbe per una sorta di complicità con Israele e il Governo Netanyahu su Gaza.

Una sciocchezza sesquipedale che la dice lunga non solo sul livello di quei due, ma anche sulla impotente disperazione che li stritola nel vedere che il Governo ... governa.

La cosa tragica, però, è che probabilmente quella corte (dalla quale dovremmo uscire, come dovremmo uscire dall'Oms, dalla Ue, dall'Onu, ma diamo tempo al tempo) esaminerà quella sciocchezza, dimostrando di essere solo una inutile pedina politica dipinta di rosso.

Ma la sinistra ieri si è superata con il coro di voci bianche contro un'opera formidabile come è il Ponte sullo Stretto.

Lo ha detto Salvini: oggi per passare dal continente alla Sicilia attraversando lo Stretto, occorrono dai 120 ai 180 minuti, con il Ponte basteranno 15 minuti.

Basta questo dato per seppellire ogni obiezione politica, ambientale, economica.

Purtroppo, anche qui, gli annunciati ricorsi troveranno l'ascolto in magistrati che, invece di cestinarli con ogni immediatezza, interverranno, chiederanno documenti, istruiranno cause, emetteranno sentenze, rallentando lo sviluppo del Sud e dell'Italia, agevolando la politica della sinistra italiana che porta solo danni alla Nazione.

Infine una segnalazione.

La Verità dal 13 agosto metterà in vendita un formidabile romanzo di Jean Respail, Il Campo dei Santi.

E' un romanzo distopico, scritto nel 1973 (ben 50 anni fa !) che appartiene al filone di quelle letture agghiaccianti perchè anticipano un futuro delirante che, oggi, vediamo realizzarsi giorno dopo giorno, sentenza dopo sentenza, clandestino dopo clandestino.

La Fantascienza è letteratura di anticipazione, come ho più volte scritto, ma in questo caso Il Campo dei Santi è il primo di una serie che annovera Sottomissione di Michel Houellebeq (tutto sommato quello, per me Maschio, Bianco ed Eterosessuale, meno invasivo, almeno nella sua conclusione) e la trilogia Guerriglia di Laurent Obertone che, ognuno per parte sua, dipingono un futuro, che sembra sempre più vicino, in cui noi Occidentali, avendo abdicato alla nostra Sicurezza, al nostro Benessere ma, soprattutto, alle nostre Tradizioni, perdiamo la nostra Libertà e la nostra Dignità.

Ripeto una evidenziazione che già ho fatto commentando Guerriglia: tutti e tre i romanzi sono ambientati in Francia e sono scritti da francesi.

Probabilmente sono più avanti di tutti noi nella dispersione di due millenni di Civiltà e, magari, il loro disastro potrebbe essere, se colto e ben valutato, la nostra salvezza.

Sono libri da leggere e, a parte Sottomissione, non facili da reperire, quindi, per chi non l'ha, l'opportunità offerta da La Verità di acquistare Il Campo dei Santi dovrebbe essere colta, anche se magari è meglio leggere il romanzo al ritorno dalle vacanze, perchè potrebbe gettare un'ombra sulla felicità del momento.