23 novembre 2025
22 novembre 2025
21 novembre 2025
La responsabilità è personale. Non di un genere o della società.
Però, avendo ascoltato la dichiarazione della madre di una vittima, che, commentando una durissima condanna all'ergastolo dell'omicida, attribuisce colpe "alla società", mi ritengo nel pieno diritto di contestare quella affermazione e, con l'occasione, anche tutte quelle che, soprattutto certi uomini, esternano parlando, impropriamente e senza alcun titolo, a nome del genere maschile, autoflagellandosi, probabilmente per captatio benevolentiae e poi farsi incoronare come il prototipo del maschio sottomesso che certe femministe vorrebbero fosse il nuovo modello valido per tutte le stagioni.
E ne approfitto per dichiararmi totalmente contrario alla legge in votazione in parlamento e che ha ottenuto l'unanimità (!!!) alla camera con quella dizione di "consenso libero e attuale" che fa rabbrividire e che deve essere sfuggito al buon senso dei deputati.
Perchè è una inversione della prova che viola apertamente la costituzione, in tante altre occasioni innalzata a idolo incriticabile, là dove è l'imputato che deve provare la sua innocenza e non l'accusa a portare prove della sua colpevolezza.
Ma, soprattutto, è una prova diabolica (probatio diabolica) perchè le interpretazioni di quella frase sembrano unanimi nel dire che "l'attuale" significa durante tutta la durata del rapporto.
Ma come si fa ?
E come la mettiamo con situazioni in cui, magari dopo venti o trenta anni, salta fuori qualche soubrettina mancata che cerca di spillare quattrini ad un antico amante che ha fatto carriera, magari politica, ma non solo ?
C'è una deriva civile e morale che stravolge non solo il diritto (che, essendo solo un pezzo di carta trasformato in legge, può essere emendato e ribaltato in qualsiasi momento, appena cambia il vento) ma il più comune buon senso.
Responsabile di un omicidio o di un atto di violenza è chi lo commette, non il genere di appartenenza (ovviamente solo se è un Uomo Bianco, perchè quando si tratta di un immigrato si sprecano le giustificazioni incentrate sul "poverino" mentre gli omicidi commessi da donne vengono declassati e presto dimenticati !) o addirittura la Società.
20 novembre 2025
19 novembre 2025
"Solo chiacchiere tra amici". Quindi Belpietro e Bignami hanno ragione
Ieri, La Verità, ha pubblicato un editoriale del Direttore Maurizio Belpietro, nel quale si diceva che un funzionario del Quirinale, Garofani, ex parlamentare del pd, aveva fatto alcune affermazioni con le quali si auspicava uno "scossone" per demolire la Meloni, il suo Governo attuale e impedirle di vincere le elezioni del 2027, con le quali il Centro Destra potrebbe, per la prima volta, eleggere un presidente della repubblica che non gli fosse ostile come tutti quelli succedutisi dal 1994 (Scalfaro) ad oggi (Ciampi, Napolitano, Mattarella).
Il Presidente dei deputati di Fratelli d'Italia, Bignami, ha chiesto la smentita, che non è arrivata, sostituita da una nota del Quirinale che voleva essere un esercizio di indifferente snobismo nei confronti di Bignami e di Belpietro.
Mal gliene incolse all'estensore della nota quirinalesca, perchè questa mattina è apparsa una intervista sul Corriere della Sera allo stesso "imputato", Garofani, poi ripresa e occultata (ripresa perchè non potevano tacerla, occultata perchè messa in pagine interne o sommersa dalle arrampicate sugli specchi dei difensori del Quirinale per i quali, evidentemente, possono essere considerati solo gli scoop di Report contro il Centro Destra) con la quale si confermava il tenore delle affermazioni, derubricandole a "solo chiacchiere tra amici", come se, avendole dette agli amici, fossero parole meno gravi provenendo da un soggetto che lavora gomito a gomito con e per Mattarella, dopo aver passato una vita come uomo di fazione del pd, maggior partito di opposizione.
Gioco, partita, incontro per Belpietro e Bignami, vista la conferma inequivocabile da parte del diretto interessato che quelle parole sono state pronunciate, probabilmente perchè esistono non solo testimonianze, ma anche registrazioni, come fa capire Belpietro anche oggi, nel confermare puntualmente tutto.
E non avrei mai creduto di dover dar ragione a Travaglio che conclude il suo editoriale odierno, scrivendo che Garofani ha solo due strade: smentire (e non lo ha fatto, anzi !) oppure dimettersi.
18 novembre 2025
17 novembre 2025
Arroccandosi sui princìpi non si risolvono i problemi
La "informazione" cartacea, radio e televisiva sta dando ampio spazio all'intervento di ieri di Mattarella al Bundestag.
Un discorso articolato che Mattarella ha poi riassunto in un commento su X (e probabilmente anche altri social).
Una affermazione di princìpi che difficilmente si può contestare: chi non condanna la guerra ? Chi non condanna le violenze e le sofferenze inflitte ai civili (ma anche ai militari, sempre di uomini si tratta) ? Chi non condanna il potenziale uso altamente distruttivo delle armi nucleari ?
Credo che nessuno, sano di mente, possa sperare che si lancino ordigni ad alto potenziale distruttivo sulle città.
Quello che mi lascia perplesso è il suo insistere sulla necessità di "punire" l'aggressore, una posizione in piena linea con quella della corte penale internazionale che ha spiccato mandati di cattura contro Putin e Netanyahu (che, probabilmente, direbbero: venite a prenderci!).
Credo che insistere sull'aspetto punitivo sia la strategia sbagliata per agevolare una soluzione pacifica e far tacere le armi.
Ho sempre più nostalgia dei presidenti che si limitavano a mandare telegrammi di felicitazioni, quando accadeva qualcosa di positivo e di condoglianze quando moriva qualcuno, lasciando al governo la responsabilità di fare gli interessi dell'Italia, anche nella politica internazionale.
16 novembre 2025
Uno spot alla privatizzazione della Rai
Il problema, infatti, non è cosa Ranucci dice o monta nella sua trasmissione, il problema è che fa propaganda da una emittente pubblica, pagata con i soldi anche di chi non la pensa come Ranucci, lui stesso stipendiato anche con i soldi di chi per lui non vorrebbe pagare una lira.
Credo che Report, con la sua faziosità, oltre ad istigare chi la guarda (presumo che siano essenzialmente sinistri che si fanno il giro di tutte quelle trasmissioni) contro il Centro Destra, non ottenga altro che ampliare il baratro che divide gli elettori delle due parti.
Non danneggia il Centro Destra e non porta voti alla sinistra, ma irrigidisce solo le rispettive posizioni chiamando ad una sorta di "guerra santa" o, se vogliamo dirla con chiarezza, "guerra civile".
Ma anche questo, se fosse trasmessa da una televisione privata, pagata con i soldi del proprietario che fa impresa, rischia di suo trasmettendo quei contenuti e stipendiando quei conduttori, non lo troverei per nulla inappropriato, restando nella coscienza (se ce l'ha) di chi produce e diffonde quei contenuti ogni rimorso per quel che potrebbe innescare.
Non è invece accettabile che sia trasmessa dalla televisione pubblica che, invece, dovrebbe fornire esclusivamente la notizia, senza commenti di parte.
Per questo Report, con i suoi contenuti, è il miglior spot per la privatizzazione della Rai.
15 novembre 2025
La tecnica del mendicante prepotente
Sono tanti, troppi, ma se alcuni rappresentano una proposta di riequilibrio di spese comunque da fare e pochissimi, gli unici che valuterei positivamente, sono di riduzione di tasse o aliquote, la maggior parte sono proposte di maggiori spese.
Ci fu un economista che disse che qualunque passante, messo al ministero dell'economia, sarebbe stato capace di aumentare o introdurre una tassa.
Adesso possiamo dire che chiunque passasse per strada, sarebbe capace di spendere denaro per questo e quello, purchè il denaro non sia il suo (perchè allora ci penserebbe due volte).
E' quello che è accaduto con il superbonus 110% di Conte ed è quello che vorrebbero realizzare i cattocomunisti con i loro emendamenti di spesa, senza copertura, che porterebbero il debito pubblico ad aumentare come del resto è accaduto (e senza alcun beneficio per gli Italiani) nel periodo in cui governavano da Monti a Draghi.
E con quale arroganza pretendono che il Governo Meloni accolga le loro "proposte", una prepotenza pari a quella di sindaci e amministratori di sinistra che vorrebbero tornare agli anni Settanta, quando le (allora, fortunatamente, poche) giunte locali di sinistra, come quella di Bologna, spendevano a piene mani (veggasi la gratuità del trasporto pubblico), tanto poi i debiti erano in capo al governo centrale.
E' quello che si ricava anche dalle parole di Lepore e di Di Pascale, presidente dell'Emilia Romagna, che non perdono occasione per declinare ogni loro responsabilità, scaricando la colpa sul Governo, reo di non finanziarli a sufficienza.
E sono gli stessi che si dicono contrari all'autonomia differenziata, probabilmente perchè preferiscono avere la possibilità di attribuire al Governo, almeno finchè sarà di Centro Destra, quelle colpe che sono invece la rappresentazione della loro imbarazzante incapacità a confrontarsi con una sana amministrazione, sana perchè porta beneficio ai cittadini, ma sana anche perchè equilibrata tra entrate realistiche e uscite oculate e necessarie.
Mi piacerebbe che alle prossime elezioni del 2027 si dia forza alla Meloni, anche per poter dire dei "no" alle spese, finalizzando la legislatura al taglio del debito pubblico che si trasformerebbe in una ricchezza per tutti gli Italiani, sgravati dal peso di un debito, che viene da lontano, ma che negli undici anni dal 2012 al 2022 è stato allegramente alimentato.
Esattamente il contrario di quel che fa qualsiasi famiglia di buon senso.
14 novembre 2025
Il Corriere ha fatto peggio della BBC
Del resto le frasi false attribuite da un magistrato, che dice di essere stato ingannato da un messaggio di una "fonte sicura" che tanto affidabile evidentemente non era, a Falcone e quelle altrettanto false attribuite a Borsellino pur di portare acqua al mulino della opposizione alla riforma della giustizia, rappresentano solo una lunga catena di informazione "creativa".
Se pensavamo di aver visto tutto, ci pensa il maggior quotidiano italiano, il Corriere della Sera, ad aprire una nuova frontiera per i "professionisti dell'informazione".
Chiede una intervista al ministro degli esteri russo, Lavrov e taglia pezzi significativi con la scusa che affermavano il falso ed erano solo di propaganda.
Ma cosa si aspettavano da Lavrov i "professionisti" del Corsera ?
Che portasse acqua al mulino di Zelensky ?
Una volta i giornali che sostenevano una parte politica intervistavano gli avversari, riportavano integralmente il loro pensiero e facevano scrivere un editoriale che contestasse le tesi espresse per ribadire la linea del quotidiano.
Era comunque una sopraffazione, perchè è come quando si scrive una lettera al direttore, lui avrà sempre l'ultima parola, ma almeno chi avesse voluto informarsi su come la pensava quel personaggio inviso al quotidiano, poteva farlo, senza censure e senza manipolazioni.
Se, però, tu, preventivamente, tagli parte dell'intervista, senza neanche avere la buona creanza di pubblicarla con l'avviso che non è in linea con la politica del giornale e mi sottrai la possibilità di conoscere il pensiero integrale di una parte, allora a me viene il sospetto che quelle parti che tu hai cancellato potessero non essere così false ma, forse, esponevano tesi contro le quali tu stesso hai difficoltà a ribattere.
A pensare male si fa peccato, ma spesso ci si azzecca.







